mercoledì 17 novembre 2010

ORP: Potenziale di Riduzione dell’ossidazione

ORP: Potenziale di Riduzione dell’ossidazione

Cos’è il Potenziale di Riduzione dell’Ossidazione?
Il Potenziale di Riduzione dell’Ossidazione (ORP) è la misura in mV (millivolt) della tendenza o della qualità che indica se una soluzione ossida (ossidante), oppure riduce l’ossidazione (antiossidante).
Qualsiasi valore positivo denota una soluzione di tipo ossidante: più alto è il valore, più la sostanza ossida. La stessa teoria viene applicata al negativo, ma in direzione contraria: più basso è il valore, più è antiossidante. Qualunque valore negativo indica quindi una riduzione dell’ossidazione o una tendenza antiossidante.
Che cosa significano ossidazione e la sua riduzione in materia di salute?
Il consumo di cibo e di bevande ossidanti tendono a danneggiare le caratteristiche chimiche dei liquidi corporei. Molti cibi e molte bevande sono altamente ossidanti e poveri di elettroni.
Mentre, una dieta arricchita di ioni negativi d’idrogeno, che si trovano in elevate quantità soprattutto nei vegetali cresciuti organicamente, tende ad avere un effetto positivo sui liquidi corporei.
Naturalmente, il valore dell’ORP varia di molto tra i diversi cibi e bevande. Considerando che si desidera evitare il più possibile l’ossidazione all’interno del corpo è importante fare uno sforzo costante nel mangiare e nel bere qualcosa che possegga un valore negativo di ORP. Purtroppo però, la gran parte di ciò che si mangia o si beve ha un valore positivo di ORP, molto spesso abbastanza alto.
Molte persone potrebbero rimanere deluse nello scoprire che tra le sostanze altamente ossidanti rientrano le bevande alcoliche, la soda e la carne che ironicamente rappresentano quelle più popolari.
D’altro canto, per fortuna, esiste invece un certo gruppo di cibi con valori negativi di ORP, quindi antiossidanti. Il fungo giapponese è noto per avere un ORP intorno a -400 mV, mentre prodotti tipo il miso (soia fermentata) normalmente raggiungono valori tra -100 mV e -150 mV.
Può essere fatto un paragone interessante tra la freschezza del cibo in diverse tappe del ciclo di produzione. Per esempio: una spremuta fresca di arance mostra un ORP solitamente intorno a -100 mV, mentre la gran parte dei succhi di frutta confezionati hanno valori superiori a +200mV.

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